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Ortocheratologia, effetti e sicurezza: 7 anni di conferme

Ortocheratologia, effetti e sicurezza: 7 anni di conferme

Ortocheratologia, se la scienza parla chiaro

Ho trovato molto interessante, oltre che notevolmente incoraggiante, lo studio retrospettivo condotto dai ricercatori Guo X, Xie P tra gli anni 2000 e 2005 e pubblicato successivamente a  gennaio 2014.

In questo studio retrospettivo sono stati valutati gli effetti indotti dall’utilizzo di lenti a contatto per ortocheratologia per la durata di sette anni sullo spessore corneale (pachimetria), la densità cellulare dell’endotelio corneale (ultimo strato della cornea composto da cellule non in grado di rigenerarsi) ed eventi avversi di natura meccanica o infettiva a carico congiuntivale e/o corneale.

I ricercatori hanno individuato un campione di 30 pazienti che indossavano lenti a contatto per ortocheratologia da almeno  sette anni tra gli anni 2000 e 2005, i pazienti erano seguiti nel centro di Optometria ed Oftalmologia “Optometry & Ophthalmology Center, Beijing - Bei Yi” in Cina.

I materiali utilizzati nello studio per la rilevazione delle misure iniziali ed il monitoraggio delle eventuali modifiche nel tempo valutato (7 anni) sono stati: un pachimetro a scansione ottica per la misurazione degli spessori corneali centrali e periferici, un microscopio endoteliale per eseguire la conta e valutare eventuali modificazioni di forma o dimensione delle cellule dell’endotelio della cornea  ed un biomicroscopio con lampada a fessura  per classificare e verificare la presenza di complicanze congiuntivali o corneali.

Inoltre i 30 pazienti reclutati sono stati ulteriormente divisi in due gruppi, il primo gruppo con miopia da bassa a moderata al di sotto delle  -4.00 D (24 occhi) ed il secondo gruppo con miopia da moderata ad alta superiore a -5.00 D (20 occhi). La differenza dei dati rilevati tra i due gruppi è stata presa in considerazione per la stesura dei risultati e della significatività statistica dei risultati di questa ricerca retrospettiva.

I dati suddetti (pachimetria corneale, endoteliografia corneale, osservazione della  superficie oculare) sono stati, dal punto di vista temporale, così acquisiti e confrontati tra loro: prima dell’inizio dell’applicazione delle lenti a contatto per ortocheratologia, dopo sei mesi, dopo un anno, dopo tre anni, dopo cinque anni e dopo sette anni di utilizzo continuativo di lenti a contatto per ortocheratologia.

I risultati parlano chiaro, l’analisi degli spessori corneali sia centrali che periferici nei quattro quadranti corneali misurati (nasale, temporale, superiore ed inferiore) durante questi sette anni di utilizzo continuativo di lenti a contatto per ortocheratologia non hanno mostrato alcuna variazione statisticamente significativa (F = 1.749, P = 0,076).

 La densità media delle cellule endoteliali corneali durante i sette anni di utilizzo di lenti a contatto per ortocheratologia  non ha avuto variazioni significative (F = 2.204, P = 0.088), anche i fattori relativi alle variazioni di forma delle cellule endoteliali non ha mostrato variazioni significative durante i sette anni di ortocheratologia (F = 2.097, P = 0,085) e  l'area cellulare media e il coefficiente di variazione di dimensione delle cellule non hanno avuto cambiamenti significativi (F = 2.143, 2.114, P> 0.05). Non vi è stata alcuna differenza statisticamente significativa, tra il gruppo con bassa/moderata miopia ed il gruppo con moderata/alta miopia, in relazione sia ai dati pachimetrici che ai dati rilevati con il microscopio endoteliale dopo l’uso continuativo per sette di anni di lenti a contatto per ortocheratologia.

 Una leggera incidenza di complicanze (meno del  7%) sono state osservate in superficie oculare ed  hanno coinvolto la cornea mostrando colorazioni epiteliali risolte senza danni permanenti, ma nessuna complicanza grave è avvenuta durante l'utilizzo delle lenti ortho-k per sette anni.

Questo studio retrospettivo conclude, con rigorosità scientifica, confermando la sicurezza  a lungo termine dell’utilizzo delle lenti a contatto per ortocheratologia (ortho-K).

Come sempre nei miei articoli in cui parlo di contattologia in generale e di ortocheratologia in particolare, non manco di ricordare che solo la cogestione del paziente da parte dell’optometrista e dell’oculista ,ognuno in relazione alle proprie aree di competenza ,il rispetto del calendario delle visite di controllo e la rigorosa attinenza alle istruzioni sulle regole di gestione e manutenzione delle lenti a contatto può ridurre il rischio di contrarre infezioni anche gravi o incombere in complicanze di natura meccanica.

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