Controllo progressione miopica: l’ortocheratologia una preziosa alleata
Gli attuali approcci dimostrati e supportati dalla scienza per il controllo della progressione della miopia
Cerchiamo di comprendere se l’ortocheratologia può essere considerata una strategia utile per il controllo della progressione della miopia e tentiamo di farlo, come al solito, rivolgendoci alla letteratura scientifica rigorosamente condotta e pubblicata su celebri riviste scientifiche dalla riconosciuta attendibilità da parte della comunità scientifica relativa ai contenuti pubblicati.
Sull’autorevole rivista scientifica “Current Opinion in Ophthalmology”, ad uscita bimestrale, considerata dalla comunità scientifica nel campo dell’ eye care come una risorsa indispensabile per le anticipazioni e gli aggiornamenti più importanti nel settore dell’oftalmologia provenienti da tutto il mondo, è stato recentemente pubblicato un interessantissimo lavoro scientifico condotto dal Dr. Leo S.W., specialista in oftalmologia dell’Ufficio Scientifico della Società Mondiale di Oftalmologia Pediatrica e Strabismo (WSPOS), intitolato “Current approaches to myopia control” per aggiornare e fare chiarezze sugli approcci scientificamente considerabili efficaci e praticabili per il controllo della progressione della miopia ed il ritardo dell’insorgenza della miopia stessa nella popolazione in età pediatrica.
Leo definisce la miopia un problema globale, in vertiginoso aumento e diffusione in tutto il mondo ed in particolare nelle aree urbane dell’Est e del Sud Est Asiatico. La miopia oltre agli oneri economici e sociali diretti, è causa di complicanze oculari di natura patologica che possono portare alla riduzione ed alla perdita della vista. Considerando i numeri provenienti dalla statistica, l’incidenza nella popolazione della miopia è superiore all'80% e della miopia elevata è oltre il 20%, risulta quindi fondamentale da parte dei professionisti dell’eye care (medici oculisti e optometristi) adottare strategie efficaci e dimostrate dalla scienza per controllare la progressione della miopia e ridurre o più verosimilmente ritardare la sua insorgenza.
Ho pertanto ritenuto interessante ed utile scrivere questo articolo ponendo l’attenzione su questa review che si è posta come scopo di fornire un aggiornamento sugli interventi adottabili per rallentare la progressione della miopia e ritardare la sua insorgenza.
La forte diffusione della miopia è caratterizzata da un esordio sempre più precoce e risulta essere molto progressiva in età pediatrica, specie in soggetti con alta miopia. Lo studio cui faccio riferimento in questo articolo ritiene che possono essere affrontati con successo ed attendibilità scientifica due aspetti legati alla miopia giovanile:
- L’insorgenza del difetto visivo.
- La progressione del difetto visivo.
Per ritardare l’insorgenza della miopia è risultato efficace l’aumento del tempo trascorso all'aria aperta.
Per il controllo della progressione della miopia invece, le strade scientificamente dimostrate e percorribili risultano:
- Un approccio esclusivamente medico oculistico che prevede la prescrizione e la somministrazione di Atropina a basso dosaggio allo 0,01%. Questa soluzione offre un rapporto rischio-beneficio appropriato, senza effetti collaterali clinicamente significativi, disturbi visivi limitati a fronte di una significativa riduzione della progressione miopica nell’ordine del 50%.
- L’applicazione di lenti a contatto per ortocheratologia (lenti speciali che si applicano durante il sonno notturno e che la mattina al risveglio si rimuovo e consentono di vedere bene per tutto il giorno fino a sera) possono rallentare la crescita della lunghezza assiale dell’occhio (allungamento dell’occhio) e di conseguenza controllare la progressione delle miopia, questo valido approccio riconosciuto dalla letteratura scientifica và però gestito con scrupolosità in relazione agli aspetti igienici relativi alla manutenzione delle lenti a contatto al fine di ridurre il rischio di contrarre infezioni della superficie oculare come la cheratite infettiva.
- L’applicazione di lenti a contatto morbide cosiddette a defocus miopico periferico phanno dimostrato anch’esse un ruolo nel rallentare la progressione miopica seppur in quantità leggermente inferiore rispetto all’ortocheratologia ed all’Atropina a basso dosaggio.
Come sempre nei miei articoli cerco di trarre e diffondere preziose informazioni attingendo solo da studi scientifici randomizzati e controllati, review statistiche o review statistiche di meta-analisi per garantire il massimo dell’attendibilità delle nozioni e delle tesi espresse e sostenute.
Và sempre rimarcato che solo la collaborazione tra optometristi e medici oculisti (oftalmologi), con le relative differenti competenze, può garantire il massimo della sicurezza e del servizio al paziente.
Anche l’ortocheratologia come tutte le altre tipologie di lenti a contatto è bene che sia monitorata e gestita dall’optometrista applicatore relativamente agli aspetti tecnici di progettazione, correzione visiva e controllo del buon andamento dell’applicazione stessa nel tempo e dal medico oculista in relazione al monitoraggio dello stato di salute dell’occhio.